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Gli scritti quotidiani

Sognare con cognizione di causa.

Forse dovrei dormire, non ci riesco. Mi trovo a pensare di ingannare il tempo in qualche modo, nell’attesa di cadere nelle braccia di Morfeo fino a mattino inoltrato. Penso a molte cose ora, a come sarebbe tutto più tranquillo e lineare se fossi intenta a stare con gli occhi chiusi, avvolta nel sonno.

Ebbene, non ci riesco.

Stasera non sono uscita con le amiche perchè non mi andava. Volevo starmene tranquilla a casa, godermi la frescura che penetra dal balcone dopo questi lunghi giorni di agonia da quaranta gradi. Odio il caldo, non lo sopporto, quasi come non sopporto me stessa in alcuni momenti. Ora questi  momenti sono sempre più rari per fortuna.
La solitudine molte volte è un’arma di difesa bellissima, ti avvolge e ti lascia senza fiato, ti permette di riflettere e di stare lì, inerte.
Mi piace restare così quando non voglio vedere nessuno, quando egoisticamente voglio i pensieri tutti per me.

Penso a Goran, il mio amico Goran Kuzminac che non se la sta passando bene in questo periodo. Il primo agosto avrei potuto riabbracciarlo se non gli fosse capitata una sfiga due giorni prima del concerto che avrebbe fatto nel mio paese.

Penso ad Albertoli che ha fatto un concerto nella mia regione ma non ho potuto raggiungerlo perchè i miei non mi ci avrebbero mai mandato da sola con la mia macchina di notte. Eppure stasera è scesa dal “lontano nord” un gruppo di amici del fansclub.

Penso all’uomo che amo, col quale me la passo male perchè sono la solita pazzoide che si innamora di persone troppo speciali per poter vivere in questa società.

Penso ai giorni che ho vissuto coi miei amici del Rinnovamento la scorsa settimana, un’esperienza fantastica che mi ha fatto stare bene nonostante le ustioni pesanti sotto il sole rovente,

Penso a quella che sono, a come sono cambiata in questi ultimi due anni, a come sono cresciuta, al fatto che mi piaccio di più, che mi voglio bene nonostante tutto.

Penso a ciò che ho imparato, a ciò che ho ricevuto, alle emozioni che ho donato. Tutto sommato non va poi così male.

Ho imparato a sognare con cognizione di causa. Sembra una contraddizione ma il modo per non renderla tale si trova sempre.